mercoledì 25 dicembre 2013

FEMMES

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BELLA TU SEI QUAL SOLE

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A GESU’ BAMBINO – Umberto Saba

La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’Universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.

domenica 15 dicembre 2013

RICETTA DEL TORRONE AL CIOCCOLATO

INGREDIENTI:
·         400  gr. Cioccolato fondente
·         300  gr. Cioccolato al latte
·         200  gr. Nutella
·         250  gr. Nocciole
PROCEDIMENTO:
Mettere il barattolo di nutella in acqua calda.
Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Con la metà, o poco più, di questo cioccolato rivestire il fondo e le pareti di una teglia in alluminio (tipo lingotto) e porlo nel congelatore.
Sciogliere con il medesimo sistema il cioccolato al latte e quando si è ottenuto una consistenza abbastanza liquida aggiungere la nutella che, nel frattempo, ha raggiunto anch’essa una consistenza pari a quella del cioccolato fuso. Aggiungere le nocciole secondo il proprio piacere (anche tutti i 200 gr.)  e mischiare fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo.
Prendere la teglia con il cioccolato fondente dal congelatore che, nel frattempo si è indurito, e versarvi il composto ottenuto dalla fusione del tutto.
Prendere il rimanente del cioccolato fondente (se nel frattempo si è indurito troppo rifonderlo) e versarlo sul tutto e, una volta lisciata la superficie, porre nel congelatore per almeno 3-4 ore, o anche per l’intera notte.
Quando si estrae dal congelatore attendere un poco prima di liberarlo dalla teglia.

giovedì 28 novembre 2013

Scrittura di codice HTML


Nel post precedente vi avevo chiesto di fare l’esercizio di scrivere un link in un commento. Avevo fatto anche un po’ il gradasso dicendo che non c’è nemmeno la rete di salvataggio perché una volta pubblicato non lo potete modificare! Meglio così, bisogna stare proprio attenti… :-)
Affermazione non sbagliata – senza rete di salvataggio si è effettivamente costretti a una maggiore attenzione. Tuttavia manca la possibilità di fare un po’ di esercizio nell’intimità della propria stanza, per così dire. È vero. Cogliamo allora l’occasione per fare una cosa che ci serve ma anche per accorgerci come in alcune parti del nostro computer – ignorate o ritenute di interesse marginale – si nascondano invece delle potenzialità interessanti.
Faccio il discorso per Windows, secondo la legge della maggioranza. Per gli utenti di Mac OSX o Linux non dovrebbe essere difficile estrapolare. Comunque, se ci sono problemi chiedete lumi commentando. Eventualmente facciamo un video, ma aspettiamo la necessità.
L’idea, banale, è questa: fate prima questo esercizio – e i prossimi analoghi – in una pagina locale. Esempio: avete provato a scrivere il link al post precedente e non funziona. Bene, create una pagina HTML sul vostro computer e scrivetelo lì, giocandoci letteralmente, aggiungendo e togliendo per capire cos’è che non va.
Per fare questo usate l’editore di testo di Windows, il Blocco note (Notepad). Non usate Word e nemmeno Write di LibreOffice. Non è sadismo. È che i word processor possono prendere iniziative sgradite quando si scrive codice.
Il Blocco note si apre con Avvio -> Accessori -> Blocco note. Nella pagina bianca che si è aperta scrivete il vostro testo in HTML, tipo
<a href="http://www.webmultimediale.org/almansi/">blog di Claude</a>
Poi salvate in un file che piazzate da qualche parte nel vostro disco rigido. Una buona idea potrebbe essere quella di creare una cartella per raccogliere questi esercizi. Attenzione però: il Blocco note vi proporrà un nome che finisce con .txt: NO! Se scrivete per esempio solo il nome del file – come siamo abituati a fare – tipo pippo, poi vi ritroverete con un file pippo.txt. non va bene, perché l’estensione del nome del file (quella dopo il punto: .txt) determina vari comportamenti del sistema operativo. Scrivete invece per esteso pippo.html.
Ora, aprite la cartella che contiene il vostro file e fate doppio-click sul suo nome: si aprirà il browser che vi mostrerà la pagina che avete creato. Ci dovrebbe essere il vostro link. Non rimane che provarlo. Se c’è qualcosa che non va saltate alla finestra del Blocco note, che sarà rimasta aperta sul file, dove potete leggere il codice, rifletterci, modificarlo, tornare sulla finestra del browser, ricaricare la pagina (per esempio con la combinazione di tasti Ctrl-r) e vedere il risultato.
Ecco, questa sequenza di operazioni è esattamente quella che eseguono gli sviluppatori di software, reiterate volte, per provare e correggere qualsiasi tipo di codice, saltabeccando fra la finestra dove si manipola il codice e quella dove si vede l’effetto. E non pensiate che usare Notepad sia roba da poco. Ho conosciuto coders geniali scrivere cose mostruose con il solo Blocco note. È il pensiero che conta, molto più dello strumento – spero che qualcuno si senta a casa :-)

Andreas says:
Facciamo un po’ d’ordine.
In generale, in qualsiasi situazione in cui uno scrive codice – scrittura di software vero e proprio di ogni tipo, C, Java, Javascript, PHP, scrittura di pagine HTML, scrittura con word processore sofisticati come LaTeX, per le formule matematiche; insomma in tutti i casi – ha sempre
due oggetti sotto il naso:
  1. un editore di testo dove si legge il codice in chiaro, con tutti i comandi esplicitamente visibili
  2. una finestra dove si sperimenta l’effetto e dove non si devono vedere i codici, ma l’effetto che si vuole ottenere
Nel caso della scrittura di codice HTML:
  1. nel Blocco note si manipolano i codici esplicitamente
  2. nel browser si osserva come viene la corrispondente pagina web
Lavorando non c’è bisogno di tirare in ballo un file txt.
Allora, se tu fai doppio click su pippo.html parte il browser che ti mostra quella pagina HTML, e così deve essere.
Se tu vuoi aprie pippo.html per lavorare sul codice, non puoi fare doppio click evidentemente, sennò parte il browser, appunto. Devi aprire il Blocco note, poi con il menu File->Apri ti vai a cercare il file pippo.html e allora ti apparirà con il codice.
Ma quando hai fatto, non c’è bisogno che tu chiuda il Blocco note, perché se devi ricorreggere ti tocca riaprilo. Lascialo pure aperto e salta fra il Blocco note e il browser avanti e indietro, per esempio con la combinazione di tasti Alt-Tab.
Vediamo se ho capito:
1 – scrivi il codice nel Blocco note.
2 – Salvo con estensione .html
3 – apro il file con il browser per vedere come appare la pagina.
4 – Se continuo a lavorare “saltello” tra il Blocco note (codice in chiaro) e il browser (visibile l’effetto del codice).
5 – Se chiudo il lavoro posso riaprire successivamente il file.hmtl da Blocco note funzione “apri” e trovo il codice in chiaro ( si dice così?)
Sì, fare il doppio salvataggio .html e .txt appare inutile.
Grazie!!!

Perfetto :-)

giovedì 7 novembre 2013

martedì 29 ottobre 2013

We Are The World! (Noi Siamo il Mondo! con traduzione in italiano)

Diario di Bordo

29/10/2013
Ho seguito il corso cMOOC LTIS13 e sono rimasto soddisfatto.
Ho aperto un blog all'indirizzo http://vincapasso.blogspot.com e ho scaricato i feed con RSSOwl. Poi sono stato costretto a formattare l'Hard Disk del mio computer e ho preferito scaricare i feed con Bloglines.
Una delle mie difficoltà è rendere il mio blog sorgente di feed, utilizzando magari un programma in italiano.
Sono contento che l'iniziativa di Andreas continui con il laboratorio LOPTIS.
Sono pronto ad approfondire le mie conoscenze informatiche e di metterle al servizio della didattica. Penso che partecipare al laboratorio LOPTIS sia utile e interessante.

1° aggiornamento: 30/10/2013
Per avere il motore di  ricerca DuckDuckGo in italiano, ho seguito le indicazioni di Andreas, ma oltre a scegliere La lingua italiana in Italia come Language, ho dovuto scegliere anche Italy come Region.
Ricapitolando, il percorso seguito è:
More (o Altro), Settings (o Impostazioni), Region: Italy, Language: La lingua italiana in Italia.

2° aggiornamento: 06/11/2013
Ho rivisto un video prodotto da Andreas intitolato "Importare feed singoli o con file OPML".
Ho capito che, per importare i feed dei post di un blog qualsiasi, bisogna inserire l'icona "abbonati" sulla Barra di Navigazione di Firefox del proprio blog  e procedere nel seguente modo:
1) aprire il blog che ci interessa;
2) cliccare sull'icona "abbonati";
3) copiare l'indirizzo che compare nella nuova pagina;
4) attivare l'aggregatore preferito.
Per ottenere l'icona "abbonati" con Firefox, si clicca con il tasto destro sulla Barra dei Menù e si sceglie Personalizza; compare una finestra contenente una serie di icone compresa quella di "abbonati", che deve essere trascinata sulla Barra di Navigazione.

3° aggiornamento: 16/11/2013
Sono interessanti i tre video presenti nel post di Andreas intitolato: Una piccola intoduzione alla nuvola

sabato 19 ottobre 2013

I ragazzi non imparano da chi a loro non piace

Rita Pierson, insegnante da 40 anni, un giorno si sentì dire da una collega: “Non mi pagano per farmi piacere i ragazzi.” La sua risposta: I ragazzi non imparano da chi a loro non piace

giovedì 10 ottobre 2013

Dieci regole per insegnare oggi

ESSERE insegnante oggi. Un lavoro spesso precario, malpagato, trascurato. Come se educare i giovani di oggi, gli adulti di domani, fosse non una priorità, ma solo un obiettivo di secondaria importanza. Ma se le responsabilità di una scuola troppo spesso non all'altezza delle esigenze sociali sono dei governi che non sempre hanno rispettato il dovere di garantire una buona formazione, anche gli insegnanti possono e devono migliorare il loro modo di fare scuola. Si devono evolvere e assorbire le moderne tecniche della comunicazione; devono essere attenti, creativi, coinvolgenti. Ma, soprattutto, devono essere motivati, appassionati del loro lavoro, un impegno difficile e insieme fondamentale per la società.
Questa è la premessa del seguente articolo: Dieci regole per insegnare oggi

giovedì 3 ottobre 2013

Manifesto degli insegnanti


1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.
9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.
12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com'è, ma non a subirlo lasciandolo così com'è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.

sabato 10 agosto 2013

La Civiltà Empatica in italiano

L'inferno di Italo Calvino

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrire. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

da Italo Calvino, "Le città invisibili"

domenica 16 giugno 2013

Caratteristiche educative di un blog didattico

Secondo Peter Ford, il punto di forza dello strumento blog è dato dalla semplicità della tecnologia e dai rinforzi positivi che gli alunni possono avere vedendo pubblicati i loro lavori. 
"Real voice, real audience, real responsability", questi in sostanza i tre punti di forza del suo progetto: il blog come strumento per aumentare l'ascolto delle voci dei propri alunni, dare un pubblico per chi scrive, che significa motivare a scrivere ed inoltre, come afferma lo stesso Ford :
“ Impegnarsi in un blog aiuta gli studenti a rendersi conto che stanno dando un contributo al corpus di conoscenza che costituisce Internet ”.
(da Il Blog: Una risorsa per la didattica di Gianio Manfioletti)

martedì 4 giugno 2013

Il dovere di farsi capire

Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite:
 proprio per questo, diceva un filosofo,
 gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.
 Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori.
 È un maleducato, se parla in privato e da privato.
 È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante,
 un dipendente pubblico, un eletto dal popolo.
 Chi è al servizio di un pubblico
 ha il dovere costituzionale di farsi capire. 
 

giovedì 30 maggio 2013

Il capitale sociale



Il capitale sociale è un concetto analizzato nelle scienze sociali solo dagli anni 80, diventando fondamentale negli studi che analizzano le dinamiche di sviluppo della società. Con il termine "capitale sociale" s’intende generalmente quel bagaglio relazionale e valoriale che un soggetto costruisce nel corso della propria esistenza in una determinata società. L'individuo, infatti, già nei primi anni della vita assorbe su di sé una serie di norme e di valori che gli derivano dall'essere parte di un nucleo famigliare e di una società.
La prima studiosa a parlare di capitale sociale è stata L. J. Hanifan nel 1920 all'interno del suo studio sulle performance degli studenti: "Nell'uso dell'espressione capitale sociale non mi riferisco all'accezione comune del termine capitale, se non in senso figurato. Non mi riferisco ai beni immobili, o alla proprietà privata o al mero denaro, ma piuttosto a ciò che fa si che queste entità tangibili contino nella vita quotidiana per la maggior parte delle persone, cioè la buona volontà, l'amicizia, la comprensione reciproca e i rapporti sociali fra un gruppo di individui e le famiglie che costituiscono una unità sociale, la comunità rurale, il cui centro logico è la scuola.”

lunedì 13 maggio 2013

Lettera di Gurdjieff alla figlia



Lettera di Gurdjieff alla figlia

Fissa la tua attenzione su te stesso,
sii cosciente in ogni momento di quello che pensi, senti desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai cominciato.
Fa’ quello che stai facendo il meglio possibile.
Non incatenarti a nulla che alla lunga ti possa distruggere.
Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente prossimo.
Riordina ciò che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni regalo.
Smettila di autodefinirti.
Non mentire e non rubare, se lo fai menti e rubi a te stesso.
Aiuta il prossimo senza renderlo dipendente da te.
Non desiderare di essere imitato.
Stila dei progetti di lavoro e realizzali.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti che non siano necessari.
Se non hai fede, fa’ come se ce l’avessi.
Non lasciarti impressionare dalle personalità forti.
Non impadronirti di niente e di nessuno.
Distribuisci in modo equanime.
Non sedurre.
Mangia e dormi il minimo indispensabile.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non emettere giudizi né critiche quando conosci solo una minima parte dei fatti.
Non stringere amicizie inutili.
Non seguire le mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai sottoscritto.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o i successi del prossimo.
Parla il minimo indispensabile.
Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.
Non minacciare mai. Mantieni le promesse.
In una discussione, mettiti nei panni dell’altro.
Accetta di venire superato da qualcuno.
Non eliminare, trasforma.
Vinci le tue paure, dietro ciascuna di loro si nasconde un desiderio.
Aiuta l’altro ad aiutarsi da solo.
Vinci le tue antipatie e avvicinati alle persone che vorresti allontanare.
Non agire come reazione a quello che dicono di te, nel bene e nel male.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per le qualità dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità. Non ti lodare e non ti insultare.
Tratta quello che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non ti lamentare. Sviluppa la tua fantasia.
Non dare ordini per il solo piacere di essere obbedito.
Paga per i servizi che ti vengono dati.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di suscitare negli altri emozioni nei tuoi confronti come la pietà, l’ammirazione, la simpatia, la complicità.
Non cercare di distinguerti per l’aspetto esteriore.
Non contraddire mai, taci.
Non contrarre debiti, compra e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti accorgi di aver detto qualcosa di sbagliato,
non insistere per orgoglio nel tuo errore e desisti subito dai tuoi propositi.
Non difendere le tue idee più antiche per il semplice fatto di essere stato tu a enunciarle.
Non conservare oggetti inutili.
Non farti bello delle idee altrui.
Non farti fotografare vicino a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno, sii tu il giudice di te stesso.
Non definirti in base a quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Accetta l’idea che nulla è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione riguardo qualcosa o qualcuno, di’ soltanto le sue qualità.
Quando ti ammali, invece di odiare il male, consideralo il tuo maestro.
Non guardare di nascosto, guarda diritto negli occhi.
Non dimenticare i tuoi morti,
ma assegna loro un posto limitato, in modo che non invadano tutta la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, dedica sempre uno spazio al sacro.
Quando rendi un servizio, non esagerare i tuoi sforzi.
Se decidi di lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se sei in dubbio tra il fare e il non fare, corri il rischio e fa’.
Non cercare di essere tutto per il tuo partner;
accetta che cerchi in qualcun altro quello che tu non puoi offrirgli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico,
non precipitarti a contraddirlo rubandogli l’attenzione dei presenti.
Vivi del denaro che tu stesso ti sei guadagnato.
Non ti vantare delle tue avventure amorose.
Non ti pavoneggiare delle tue debolezze.
Non andare mai a trovare qualcuno soltanto per passare il tempo.
Ottieni per ridistribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fallo meditare con te.

George I. Gurdjieff

mercoledì 17 aprile 2013

TRAMONTO

Voglio provare a inserire la foto di un tramonto.
La bellezza di un tramonto











La foto è davvero molto bella.

martedì 16 aprile 2013

L'USO DI BLOGGER

Sto provando a scrivere un nuovo post. La scelta di Blogger è stata positiva.
Su YouTube sono presenti molti tutorial esplicativi.